Il borgo di Acuto secondo un’antica leggenda fu fondato da alcuni abitanti di Anagni fuggiti dall’invasione dei barbari, ma come molti altri paesi della zona, ha origini preromane e romane.
Sono stati rinvenuti sarcofagi, tombe e oggetti funerari certamente riconducibili a riti pagani romani. Borgo conteso nel corso dei secoli da famiglie nobili e chiesa, dal XV secolo circa è stato possedimento della giurisdizione di Anagni e del papato. Ancora oggi il vescovo di Anagni ha il titolo di “Signore di Acuto”. Il nome del borgo deriva probabilmente anche dalla forma della montagna dove sorge. Nell’ottocento in tutta questa zona numerose sono state le scorribande di briganti più o meno famosi. Uomini senza legge, spinti dalla miseria di una società rurale ma dalla voglia di ribellarsi ad uno schema sociale iniquo. Questi monti coperti da folti boschi erano il luogo ideale per nascondigli e rifugi, spesso vicini ai paesi di origine così da avere aiuti e una “rete” di assistenza, fornitori e soprattutto utili informatori per le loro scorribande.
Da quassù, lo sguardo sembra poter arrivare ovunque. Ma poi, basta girarsi di nuovo verso il borgo e la sua arcana bellezza tornerà a stregare gli occhi. I vicoli lastricati di sampietrini hanno al centro una lunga striscia rossa, che come un red carpet si srotola sotto i piedi di chi vuole cogliere la silente, intima essenza di questo scenografico angolo di mondo. Il castello, la collegiata, gli antichi portoni, le arcate. E poi i sapori, che qui hanno la stessa forza delle mani, nodose e fiere, dei contadini che coltivano la terra. Una nobile terra tutta da scoprire.
Nel territorio del comune e in quelli limitrofi si producono vini a DOP la cui produzione risulta regolamentata dal disciplinare Cesanese del Piglio DOCG.
Monumenti e luoghi di interesse